Le foglie morte sono le vene, i muscoli di sagome appassionate. Il cuore batte e in ciascuna, rosseggia. Come in una doppia esposizione un cellofan diviene uomo, una nervatura diviene arteria. Così si fanno immagine poetica condensati pensieri, nell’installazione di Giancarlo Lepore. Il suo cellofan viene da lontano, ha attraversato la pietra, il cuoio dai riflessi di bronzo, infine il vetro. Di quest'ultimo ha mantenuto la trasparenza, puntando ancora più in alto nella leggerezza. E' un pensiero di sempre la leggerezza, forse perché poco si addice ad uno scultore, forse perché è un altro modo di contemplare. Contemplare dentro i limiti di una contemporaneità pesante, che è sporca, che consuma, che spreca. Per esempio i materiali. Niente come questo prodotto per imballaggi, questo ingombro eco-incompatibile rinvia al peso della contemporaneità. Nel percorso artistico di Giancarlo Lepore le sagome sono un ritaglio nel senso doppio del termine. Si situano infatti fuori dalla manipolazione espressiva, dalla animazione plastica, che sempre hanno distinto le sue ricerche. La corporeità si è appiattita, schiacciata, annullata. Ma il materiale, povero, riciclato, degradato, tuttavia traspare e ci mostra un cuore. |
Dead leaves are the veins, muscles of passionate shapes. The heart beats in each and it is red. As in a double exposure cellophane becomes human, a rib becomes artery. So condensed thoughts make poetic image in the installation by Giancarlo Lepore. His cellophane comes from far away, crossed the stone, the leather with hues of bronze, and finally the glass. Maintained the transparency, aiming still higher in lightness. It's always a thought of the lightness, perhaps because is not suited to a sculptor, perhaps because it is another way to contemplate. Contemplating within the limits of the heavy contemporary, dirty, consuming, wasting. For example the materials. Nothing like this product for packaging, this eco-incompatible footprint refers to the weight of the contemporary. In the artistic path of Giancarlo Lepore shapes are cut in the double sense of the term. They are located in fact out of expressions manipulation and the plastic language, that have always distinguished his research. The embodiment is flattened, compressed, canceled. But the material, poor, recycled, degraded, however, shines through and shows us its heart.
Elisabetta De Blasi (Sentimento Agreste, Cartoceto 2010) |